Disney ha presentato Fran, sistema digitale che usa l’intelligenza artificiale per invecchiare o ringiovanire gli attori al cinema. È il caso di Harrison Ford in Indiana Jones 5. Ecco come funziona.
Disney ha sorpreso il mondo con il primo trailer di Indiana Jones e la Ruota del destino, quinto capitolo sul celebre avventuriero interpretato da Harrison Ford. Oltre alle prime immagini di Mads Mikkelsen nella saga e al ritorno di un’icona del cinema, il pubblico ha strabuzzato gli occhi in un preciso momento del filmato. Poco prima della metà, il protagonista appare incredibilmente simile ai capitoli cult degli Anni ’80. Un effetto possibile grazie a Fran, innovativo sistema informatico che sfrutta l’intelligenza artificiale per alterare l’età degli attori di film e serie tivù. L’azienda di Bob Iger, tornato Ceo da pochi giorni, lo ha presentato con un comunicato ufficiale sul proprio sito. Ecco come funziona e i casi più eclatanti di alterazione dell’età visti in sala. Piccolo spoiler, c’è tanta Marvel.
Invecchiamento e ringiovanimento digitale fotorealistici dei volti stanno diventando sempre più comuni nell’intrattenimento e nella pubblicità. Per questo motivo Disney ha ideato un sistema capace di alterare l’età degli attori rapidamente e in totale autonomia. Si tratta di Fran, acronimo di “Face re-aging network” – letteralmente, “Sistema di re-invecchiamento facciale” che utilizza l’intelligenza artificiale. Si tratta, come si legge nel documento ufficiale dell’azienda, di una rete neurale che fa affidamento a un ricco database. In esso sono presenti coppie di volti sintetici con età casuali ma differenti. È possibile così evitare la ricerca di centinaia di immagini reali che ritraggono un viso in posa, espressione, illuminazione e sfondo identiche. Fran utilizza le informazioni del database per elaborare in cinque secondi previsioni di quali aree del viso potranno presentare i segni dell’età e in quale modo, dalle rughe alla distensione della pelle.
Il «primo metodo completamente automatico» di Disney però non è esente da problemi e limitazioni per cui si renderà sempre necessario l’intervento umano. Non è infatti possibile alterare l’età dei soggetti da e verso l’infanzia. Inoltre l’intelligenza artificiale di Fran non è in grado di valutare l’ingrigimento dei capelli in parallelo con il passare degli anni. Per questo, come sottolineano gli stessi autori del progetto, è impossibile eliminare del tutto i lavori di truccatori e costumisti sul set, veri maghi dell’antiage. Nonostante i vantaggi, come ricorda The Verge, non è chiaro se Disney intenda rendere il sistema fruibile al pubblico oppure se tenerlo per utilizzo personale. Ulteriori miglioramenti in futuro potrebbero però migliorare la tecnica di un progetto che potrebbe cambiare il cinema.
Il sistema Fran intende rendere più rapido e meno costoso il ringiovanimento degli attori, tecnica di cui Disney si serve da tempo. Grazie alle moderne tecnologie, ha infatti riavvolto il nastro del tempo per molti attori negli ultimi anni. Impossibile dimenticare il caso di Robert Downey Jr. in Captain America: Civil War, film Marvel Studios del 2016. L’interprete di Tony Stark alias Iron Man è apparso appena 20enne in una scena in cui egli stesso stava mostrando un software in grado di riavvolgere i ricordi di un soggetto. La “Casa delle Idee” ha poi ringiovanito Michael Douglas in Ant-Man, Kurt Russell in Guardiani della Galassia – Volume 2 e Samuel L. Jackson per alcuni ciak del suo Nick Fury. Discorso simile anche per Carrie Fisher in Rogue One – A Star Wars Story o Johnny Depp in Pirati dei Caraibi: La vendetta di Salazar.
Non solo Disney. Una cospicua parte del budget di The Irishman, che si stanziò attorno ai 200 milioni di dollari, servì infatti per ringiovanire i protagonisti Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci. Nel 2015 Universal ringiovanì di oltre 25 anni Arnold Schwarzenegger per Terminator: Genisys. Qualche anno dopo 20th Century Studios ha fatto lo stesso con Will Smith. In Gemini Man il premio Oscar combatte contro una versione di sé che ricorda da vicino l’età di Independence Day e Man in Black. E ancora, come dimenticare Il curioso caso di Benjamin Button con un Brad Pitt in più età differenti o Anthony Hopkins in Westworld.
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