Vertice di Stellantis a Melfi: l'obiettivo è il contenimento dei costi - La Gazzetta del Mezzogiorno

2022-12-07 16:35:05 By : Ms. xianyun lou

Uno degli ingressi di Melfi. Foto Tony Vece

MELFI (Potenza) - Stellantis continua ad alleggerire il personale dello stabilimento di Melfi (Potenza). In rampa di lancio altri 300 lavoratori che hanno accettato l'incentivo all'esodo volontario, portando la platea dei fuoriusciti a circa 1.100. Un risultato che proietta il sito lucano all'attenzione dei vertici del gruppo industriale al punto da essere stato scelto come «quartier generale» per esaminare il programma di riduzione dei costi che interessa l'intera galassia Stellantis, in Italia e all'estero. Da martedì prossimo, 15 novembre, per tre giorni si daranno appuntamento nella fabbrica integrata di Melfi i direttori di tutti gli stabilimenti del gruppo sparsi in Europa e nel mondo. Saranno impegnati in un workshop «blindatissimo» durante il quale verranno analizzati i conti legati alla cura dimagrante a cui è stato sottoposto il personale (ovunque, non soltanto in Basilicata) e le commesse, sottratte a fornitori per effetto di un'operazione di «internalizzazione» o, per dirla in gergo tecnico, insourcing.

Melfi, dunque, considerato un modello di riduzione dei costi da mutuare in tutti i tasselli del gruppo automobilistico. Una buona o una cattiva notizia? Dipende dai punti di vista. Il processo di riorganizzazione interna – anche se nessuno parla ufficialmente di esuberi – si sviluppa attraverso il taglio dell'organico. Nessun licenziamento, ma da Stellantis continuano ad andare via operai e impiegati, seppure dietro a un assegno di... accompagnamento alla porta. A quanto pare, nella fabbrica lucana hanno agito i più persuasivi «tagliatori di teste», inviati dalla casa madre per sfoltire il personale, gran parte del quale ha un'età che si aggira sui 48-50 anni, difficilmente «riciclabile» sul mercato occupazionale. E la pensione è ancora lontana. Di qui la necessità – rimarcata dal segretario regionale della Uil di Basilicata, Vincenzo Tortorelli – di avviare in tempi rapidi un ragionamento a livello istituzionale per recuperare le competenze fuoriuscite da Stellantis, lavoratori che hanno maturato esperienze importanti, ambasciatori di una cultura industriale che può essere esportata, e messa a valore, fuori dallo stabilimento melfitano.

Tornando alla «tre giorni» lucana di Stellantis, il programma prevederebbe pure una trasferta a Matera. Anche in questo caso, però, non c'è stata alcuna comunicazione ufficiale e ci si basa su fonti interne alla fabbrica. Nella città dei Sassi la comitiva di manager e dirigenti dovrebbe assistere a test drive di alcuni modelli prodotti dall'azienda per poi tornare a Melfi e concludere i lavori giovedì 17 novembre.

Sullo sfondo di questa iniziativa le difficoltà produttive, legate alla carenza di componentistica, che continuano a condizionare l’attività nello stabilimento lucano. Nel primo semestre del 2022 tutto il gruppo automobilistico ha registrato complessivamente una flessione del 13,7 per cento rispetto al 2021. Perdite più pesanti a Melfi (con una contrazione del 17 per cento). Confrontando i dati con il periodo pre-Covid, quindi il 2019, si segnala una perdita di oltre 59.187 auto (-38,7 per cento). Continuando con questo trend - come segnala un recente report della Cisl nazionale - nel 2023 la produzione sarà intorno alle 150mila unità. Circa il meno 62 per cento delle produzioni massime raggiunte nel 2015 dopo il lancio di Renegade e 500x. Altri tempi, altra epoca.

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